Sit-in per gli operai dell'Adelchi di Tricase a Roma sotto la Regione Puglia

CSLS - Comitato Sostegno Lavoratori Salentini

NON PIU' SALENTO DA SFRUTTARE!

giovedì 3 dicembre 2009

Volantino assemblea del 2 dicembre alla Ex-Snia

LA LOTTA DEGLI OPERAI ADELCHI E’ ANCHE PER IL FUTURO DI TUTTO IL SALENTO !

Gli operai del calzaturificio Adelchi di Tricase (Lecce), come gli operai Filanto di Casarano e delle decine di fabbriche salentine, sono vittime dell’arroganza e delle speculazioni padronali che considerano il Salento una terra di conquista ed i lavoratori salentini un limone da spremere e poi buttare.
Nonostante l’aumento di commesse, del fatturato e dei profitti, Adelchi e gli altri padroni licenziano gli operai, chiudono le fabbriche nel Salento e le trasferiscono nei paesi del Terzo Mondo dove pagano gli operai con un euro al giorno.
Questo avviene con la complicità delle istituzioni locali e nazionali le quali continuano a concedere benefici e finanziamenti in favore di questi speculatori.
Questo avviene con la complicità di quei sindacati che hanno dato il consenso ai licenziamenti e cassa integrazione rendendosi complici dello sfruttamento e delle speculazioni.
CGIL, CISL e UIL, all’esito della lotta degli operai Adelchi degli ultimi mesi, il 7.10.2009 hanno addirittura firmato con il padrone un accordo che prevede il ritorno in fabbrica di soli 10 lavoratori anziché di tutti gli 806 operai in cassa integrazione e dei 2000 licenziati.

Tutto questo è a dir poco scandaloso!

Sosteniamo la lotta degli operai Adelchi e delle loro rivendicazioni:
  1. La fabbrica deve riaprire per tutti 2.800 operai che devono essere rioccupati immediatamente, senza alcun rinvio, senza più accordi dei sindacati che si sono rivelati una presa in giro per gli operai;
  2. Adelchi e tutti gli altri padroni devono restituire tutti i soldi ricevuti come finanziamento e benefici con la scusa di creare e mantenere l’occupazione dei lavoratori nel Salento,
  3. Adelchi e gli altri padroni devono rispondere delle speculazioni che effettuano nei paesi del terzo mondo.
Invitiamo tutti a partecipare all’Assemblea Pubblica indetta per

MERCOLEDI’ 2 DICEMBRE 2009 alle ORE 20.30
a ROMA, presso CSOA EX SNIA, via Prenestina n. 173

per esprimere solidarietà ai lavoratori in lotta e trovare iniziative concrete di sostegno alle loro rivendicazioni.

Comitato di Sostegno ai Lavoratori Salentini

1 commento:

  1. Cari ragazzi,
    scusate il ritardo ma eccomi qua!
    vi mando qualche appunto sugli interventi più rilevanti dell'assemblea.

    I° intervento:
    "E' necessario che gli operai salentini si facciano vedere,che vengano alla luce e che siano loro a far scoccare la scintilla di un'effettiva lotta a cui noi, a distanza, potremo di conseguenza accodarci e alimentarne la fiamma. Senza una loro effettiva convinzione, noi,come comitato di sostegno perdiamo di significato.

    II°intervento:
    "Per collaborare effetivamente alla lotta degli operai dell'Adelchi, a nostra disposizione si aprono tre strade importanti:
    1 -Utilizzare i mezzi di comunicazione della rete internet a noi disponibili
    (come facebook, youtube,email..) affinchè si crei una rete non solo per realizzare un'ampia informazione sulla situazione, ma anche che permetta a gruppi di persone divise dalla distanza fisica di collaborare tra loro e quindi di non perdere l'orientamento sulle iniziative intraprese e garantire così una continuità delle azioni.
    2- Sergio Adelchi ha ottenuto la concessione dei terreni (legato quindi all'esproprio di terre, considerando anche il non poco rilevante impatto ambientale ) per una fabbrica che garantisse lavoro e benessere alla popolazione tricasina. Confrontadoci con il presente, è inevitabile considerare come legittima la riacquisizione della fabbrica (e di conseguenza anche della relativa produzione che può mutare a seconda dell'esigenza commerciale) da parte degli operai. SERGIO ADELCHI:TI E' STATO CONCESSO QUALCOSA CHE NON ERA TUO.GRAZIE A QUESTO TI E' STATO POSSIBILE RAGGIUNGERE I TUOI SUCCESSI.ORA CHE HAI "FALLITO" CI RIPRENDIAMO CIO' CHE CI APPARTIENE. la fabbrica deve andare in mano agli operai e da loro essere gestita.
    3-La lotta degli operai tricasini deve affiancarsi con quella degli operai di termini merese, affinchè l'unione sia origine di produttivo confronto oltre che costituire un'opportunità di maggiore forza."

    III° intervento:
    "Per realizzare un percorso adeguato alla lotta propongo di seguire tre step fondamentali:
    1- Nella prospettiva di allargare il comitato,organizzare un' assemblea pubblica dove siano
    presenti anche e soprattutto gli operai Adelchi.
    2- Realizzare un sit-in presso l'istituto della regione Puglia a Roma,in via barberini,13.
    3- Coadiuvare gli operai in lotta nelle varie fabbriche di Italia (come gli operai che protestano contro la chiusura della fabbrica di termini merese) nella prospettiva di organizzare un corteo nella capitale.

    Infine,ragazzi, voglio riportarvi la prposta di una persona che non ha parlato in sede d'assemblea,ma che , a mio parere, si offriva di realizzare qualcosa che potrebbe essere davvero interessante.

    Prendendo come modello di riferimento la cartina realizzata da Beppe Grillo riguardo le discariche abusive presenti in Italia,realizzare una cartina topografica delle fabbrica in chiusura o comunque avviate su un progetto di delocalizzazione di tutta Italia:
    in tal maniera sarà possibile possedere dei dati utili per individuare e di conseguenza dare voce a tutte quelle situazione di disagio operaio e di relative ed eventuali lotte sconosciute, ignorate ma esistenti oltre ad avere la possibilità di inquadrare la situazione generale della nostra nazione.

    Questo è cio' che io ho appuntato e ricordato come proposte più o meno fruttuose.

    Baci e bacini,
    giulia.

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